ROMA – Time ha scelto: sono le “Silence Breakers”, le donne che hanno rotto il silenzio e denunciato le molestie sessuali – dal caso Harvey Weinstein in poi – la “person of the year”, la persona dell’anno 2017. E pazienza se, come in questo caso, si tratta di un intero movimento: quello delle tante donne che hanno trasformato l’hashtag #meetoo in momento catartico, “una sorta di resa dei conti collettiva: nata però come atto di coraggio individuale”, come ricordano a Time nella motivazione del riconoscimento

Sono cinque le donne che Time ha scelto di mettere in copertina, a rappresentanza delle tante altre che hanno trovato il coraggio di denunciare: l’attrice Ashley Judd, fra le prime a denunciare il potente produttore cinematografico Weinstein. E poi Susan Fowler, l’ingegnera di Uber la cui denuncia su un bloglo scorso agosto sul clima di molestie sessuali e misoginia nell’azienda portò al licenziamento del Ceo Travis Kalanick e di altri venti dipendenti. C’è Adama Iwu, la lobbysta di Visa che ha lanciato il sito “We said enough” per denunciare le molestie nel mondo del lavoro e della politica. Senza dimenticare la reginetta del pop Taylor Swift, che lo scorso agosto ha ottenuto la condanna in tribunale del dj David Mueller, che le aveva palpato il sedere durante un suo concerto a Denver nel 2013. E infine la raccoglitrice di fragole conosciuta come Isabel Pascual – ma non è il suo vero nome – che ha raccontato pubblicamente le minacce ricevute per aver denunciato molestie sul posto di lavoro.