Perché sono diventata femminista e lo sono ancora
Nilde Vinci
25 Giugno 2025
Sono diventata femminista perché mi conveniva.
Che vantaggio è stato vedere il ridicolo delle leggi del patriarcato che voleva decidere delle nostre vite. Che vantaggio scoprire gli orpelli che il maschilismo mette in campo per impedirci la libertà. Che vantaggio proclamare la libertà in ogni sua forma; che vantaggio chiedere consiglio ad altre donne per esistere; che vantaggio acquisire una nuova chiave di lettura per interpretare il mondo.
Durante l’incontro di Via Dogana 3 la giovane Sara ha osservato che per essere femministe si paga un prezzo. Certo: ma c’è qualche azione umana per la quale non c’è un prezzo da pagare? Si tratta di decidere qual è il prezzo più basso: secondo me il non femminismo ha un prezzo altissimo! Il femminismo conviene.Inoltre mi ha molto colpito sentir raccontare che ci sono donne che danno un valore negativo alla parola “affidamento”. Non si nasce “imparate”. C’è stata un’altra donna che ci ha fatto riflettere. Per me sono state Luisa Muraro e Lia Cigarini; per alcune delle mie giovani amiche le insegnanti del liceo e dell’università; per altre un libro (Sputiamo su Hegel di Carla Lonzi o Le tre ghinee della Woolf). Questo è l’affidamento: importantissima pratica politica.