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Da Facebook – 2300 a.C. circa. Enheduanna, sacerdotessa sumera nonché prima poeta della storia di cui si abbia notizia, così scriveva sulla guerra:

Lamento allo spirito della guerra

Distruggi tutto in battaglia…

Dio della guerra, con le tue ali spaventose

spazzi via la terra e attacchi

travestito da tempesta furiosa,

ringhi come un uragano ruggente,

urli come una tempesta,

tuoni, infuri, ruggisci e tambureggi,

scateni venti malvagi!

I tuoi passi che si avvicinano

sono pieni di inquietudine.

Sulla tua lira di gemiti

sento il tuo forte grido lamentoso.

Come un mostro infuocato avveleni la terra,

come un tuono ringhi sul mondo,

alberi e cespugli crollano davanti a te.

Sei sangue che scorre da una montagna,

spirito di odio, avidità e rabbia,

dominatore del cielo e della terra!

Il tuo fuoco aleggia sulla nostra terra,

a cavallo di una bestia

con cavalli indomabili,

sei tu a decidere il destino.

Trionfi su tutti i nostri riti.

Chi può spiegare perché continui così?

Mentre le guerre in corso in Ucraina, Palestina e altrove non accennano a spegnersi, alimentate dal delirio di onnipotenza patriarcale, le donne tornano ancora una volta – come ogni mese – in presidio per la pace, alla Statua – piazza Vittorio Veneto, il 24 di giugno dalle 16.30 alle 18.30.

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