Non c’è discontinuità
Redazione VD3
20 Novembre 2017
Nell’invito che abbiamo pensato per questo incontro siamo partite da una considerazione, che non ci sia discontinuità fra la realtà di tutti i giorni e quello che accade in rete, anche se le differenze possono essere molte o moltissime una cosa influisce sull’altra e viceversa. L’idea che esista un’unica realtà da osservare può avvantaggiare la riflessione e lo scambio.
La rete è come il Luminol*, sostiene in un’intervista Mafe De Baggis, esperta di comunicazione e digital strategist. Solo che non fa apparire tracce di sangue, ma vizi e virtù, paure, resistenze al cambiamento.
Da qui alcune domande:
– La chiamavano realtà virtuale: questo nome in pratica significa ancora qualcosa ma che cosa esattamente?
– Per la politica delle donne quali sono i conformismi, le convenienze, le potenzialità dei social?
– Tutte, in un modo o nell’altro, abbiamo inventato delle combinazioni tra le pratiche femministe di prima della Rete e la situazione attuale, ora possiamo ripensarci e migliorarle.
– Da dove viene il piacere di navigare, a quelle che lo fanno con gusto, e come dargli la misura che lo rende profittevole?
In breve Come starci nella rete?