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Domenica 10 marzo 2024, 10:30-13:00
Libreria delle donne, via Calvi 29, Milano

Il partire da sé è una pratica inventata dal movimento delle donne alla fine degli anni ’60 del ’900. Se per le donne è stata innegabilmente una politica vincente, oggi questa scommessa riguarda sia le donne che gli uomini almeno per due ordini di ragioni. È infatti una possibilità che si apre a fronte di una crisi sempre più grave delle forme della politica maschile: per comprenderlo basti pensare a quanta forza hanno avuto le parole e le azioni della sorella e del papà di Giulia Cecchettin uccisa dal suo ex fidanzato. Inoltre viviamo in un’epoca in cui i sistemi di governo entrano sempre più a normare e regolare ogni aspetto della vita e il potere non è una cosa astratta e lontana, ma lo viviamo nei nostri stessi corpi che diventano la posta in gioco: proprio dai corpi, da ciò che patiscono e da ciò che desiderano può partire il cambiamento.

Per discuterne insieme riprendiamo delle parole di Luisa Muraro: «Partire da sé, che vuol dire: rinunciare al punto di vista oggettivo esterno per coinvolgersi nella realtà in questione, e farlo distaccandosi da sé, per mettersi nel movimento della trasformazione di sé e della lingua, una cosa mediante l’altra».
Ne parliamo con Chiara Zamboni e Riccardo Fanciullacci. Introduce Silvia Baratella.


Gli incontri di VD3 contano sullo scambio in presenza. Poiché i posti sono limitati, prenotatevi all’indirizzo: info@libreriadelledonne.it. È possibile anche il collegamento in Zoom, sempre su prenotazione.