Il valore delle donne
Cristina Comencini
27 Aprile 2024
Da la Repubblica – C’è qualcosa di inaccettabile e di profondamente urtante nella legge che il Senato ha appena approvato sulla presenza nei consultori di soggetti del Terzo settore che abbiano una «qualificata esperienza nel sostegno alla maternità». Si gioca sulle parole sostenendo che nei consultori erano già previsti «volontari di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono aiutare la maternità difficile dopo la nascita».
Prima e dopo la nascita, questo è l’inganno. Una donna che decide di non poter avere un figlio non ha bisogno di sostegno alla maternità, ha bisogno di assistenza psicologica per affrontare una decisione già presa. Le donne che hanno deciso di non far nascere non vogliono nessuno che gli parli di vita e di bambini. Ne avrebbero bisogno quelle che vivono una “maternità difficile” ma ancora non vediamo l’ombra di un’assistenza dello Stato alle donne sole e senza mezzi.
Hanno tolto gli asili nido dal Pnrr e ora vorrebbero insegnarci cos’è la vita, cos’è un bambino. In Italia le madri e i bambini non contano nulla. I figli nascono solo perché le donne ancora assumono su loro stesse l’onere e la gioia di far nascere. E le più povere, che non hanno mezzi per un asilo nido privato, e quelle che sanno che dovranno “pagare” la decisione di fare un bambino con la rinuncia a una carriera, ancora nel 2024 alla fine saranno costrette a lasciare il lavoro.
Non ce lo devono insegnare gli uomini che si radunano nei talk show cos’è far nascere.
Non ce lo deve insegnare un governo che alle donne per il momento non ha dato niente. Non ci deve essere nessuno a “consigliare” alternative all’aborto a una donna che con dolore ha deciso di non avere un figlio. Le donne sanno esattamente perché in quel momento della loro vita non possono averlo. Noi questa libertà l’abbiamo conquistata tutte insieme e non accetteremo che venga limitata in nessun modo. Siamo pronte con gli uomini a scendere in piazza e non saremo poche. In Francia, dove l’aborto è stato inserito nella costituzione, non come un diritto, ma come una libertà che è garantita alle donne, si fanno molti più bambini dell’Italia. Perché lì far nascere è un valore per tutta la società e i servizi per le donne in gravidanza e per i bambini sono automatici. Hanno tolto gli asili nido dal Pnrr e non abbiamo reagito, forse siamo stanche e scoraggiate dall’immobilismo del nostro paese sulle questioni importanti. E per questo molte non vanno più a votare. Il ponte sullo stretto è più importante dei servizi per i nostri figli. Non abbiamo reagito anche perché non ne facciamo quasi più e questa è una reazione terribile ma giustificata. Non abbiamo reagito ma ora non staremo zitte, e la nostra voce calma può essere molto potente.