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Avevi dei nomi splendenti, Rosetta! Ma perché si deve usare il tempo al passato? Tu sei andata di là e noi siamo rimaste di qua, è vero, ma tu ci sei. Dove e come non lo sappiamo, per ora sei ancora viva dentro di noi, troppo impreparate alla tua partenza, poi sarai ricordo e racconto. Tanti. Alcune hanno sentito parlare di te, altre ti hanno voluto bene, qualcuna ti ha amata, tutte abbiamo i tuoi scritti e ti teniamo presente.

Come le altre femministe, Rosetta è vissuta prestando attenzione alle sue simili e ha desiderato di vederle più libere. Ma aveva un di più, una qualità tutta sua: era imprevedibile. In sua compagnia sono sicura che nessuna e nessuno si è mai annoiato. Questo, del resto, detto da lei stessa, era il suo lavoro per vivere: dama di compagnia. L’ha detto seriamente, lei che seria non voleva essere né sembrare.

Imprevedibile fino all’ultimo, Rosa Lucia Stella è morta in perfetto stile Rosetta.

Che dolore. Prendo l’impegno, lo chiedo anche alle altre della Libreria delle donne di Milano, di renderla viva e presente così come possiamo. Comincio ricordando che lei è all’origine della rivista Via Dogana, seconda serie (cartacea), con il dono di un bel po’ di lire, nel 1990.

Buon viaggio e grazie, amata Rosetta, da Luisa e dalle altre della redazione ristretta di Via Dogana 3.