Che fortuna, sono solo lesbica!
Zina Borgini
22 Settembre 2015
È da molto tempo che osservo l’omosessualità e il lesbismo. Ho avuto il primo incontro a 14 anni ed ora ne ho 66, anni framezzati di un lungo rapporto etero, ed altri, molto brevi lesbici. Ho due figli abituati a relazionarsi sin da piccoli con persone lesbiche e omosessuali che facevano parte delle relazioni amicali della nostra famiglia, con loro hanno condiviso cene, viaggi e piaceri o dispiaceri, ma mai hanno fatto percepire una differenza di comportamento con la maggior parte delle, e non poche, frequentazioni etero che avevamo: zie e zii, nonni e nonne, amiche e amici.
Parto da qui per la mia riflessione perché in questi anni ho maturato la convinzione che i rapporti d’amore o d’amicizia sono essenzialmente scambi culturali, di gioco o di dolore, tutto quello che poi diventa relazione, e che la preferenza sessuale è secondaria rispetto al fatto di essere gestita con sincerità, senza preconcetti o ideologie esagerate.
Sono sempre più convinta ora, dopo aver acquisito più esperienze e amicizie lesbiche/omosessuali, che è l’intelligenza consapevole e non la rivendicazione a volte un po’ esagerata della differenza sessuale, che fa di una lesbica una persona felice. Mi aspettavo dalle lesbiche più un’arte nuova, un’invenzione del vivere i rapporti d’amore, che una conoscenza scientifica della sessualità. Un modo d’amare che non ricalchi comportamenti di ruolo, che purtroppo continuo a cogliere anche se agiti quasi involontariamente; riconosciuti esplicitati discussi anche fra loro ma che paiono impossibili da evitare. È vero, esiste l’esigenza dei diritti ancora a loro negati, ma penso a quanti diritti sono negati oggi a tante altre persone, penso ai conflitti che fanno vittime e morti nei mari e poco importa se fra loro ci siano lesbiche o omosessuali o etero, sono solo “non più persone”. Penso a quelle che non hanno di cui vivere, c’è sempre più povertà al mondo, più fatiche, meno voglia di divertirsi se si pensa a loro, e qui mi riallaccio alla depressione sociale di cui ho parlato alla riunione.
Mi viene quasi da dire: che fortuna, sono solo lesbica!