Care studentesse, grazie
Elena Marangoni, Elena Giada Peretti
3 Giugno 2016
Cara Libreria delle Donne,
siamo due studentesse della classe 3BS dell’Istituto Marie Curie di Garda.
Vi scriviamo questa lettera per raccontarvi quello che abbiamo
imparato durante la nostra esperienza da voi, quando siamo venute in
visita a Milano.
Quando siamo arrivate nella libreria ci siamo guardate intorno:
abbiamo trovato libri di poesie scritti da donne, come Antonia Pozzi,
che si era innamorata e scriveva versi dedicati al suo professore. Tra
i testi storici c’era anche il racconto di Abelardo ed Eloisa,
un’altra storia d’amore tra un’allieva e un maestro. Abbiamo notato
anche un libro sull’Isis, scritto da una donna araba.
Con una di voi, Luciana, che si è resa disponibile ad accoglierci,
abbiamo parlato di femminismo, di donne scrittrici, di diritti, di
violenza, di uomini che scrivono libri riguardanti le donne. E’ stato
interessante imparare che ci sono tante scrittici e scienziate,
perchè di solito a scuola studiamo opere di uomini. A me piaceva molto
stare in libreria, non sarei più venuta fuori, perchè non sapevo che
libro scegliere, c’erano tanti titoli e mi perdevo a pensare quali
potevano essere più interessanti.
Io non me l’aspettavo che ci fossero uomini che scrivono, che voi
considerate amici delle donne.
Vedendo tanti libri scritti dalle donne, ho pensato di poter
prendere la parola per raccontare un’esperienza vissuta che mi ha
fatto soffrire. In questo ambiente ho capito che potevo trovare
coraggio e immaginare esempi che vengono dalle altre donne.
Io ho sofferto in prima persona violenza, non fisica ma psicologica.
Infatti, per molti anni, subivo comportamenti di bullismo da parte dei
miei compagni di scuola. So che cosa vuol dire affrontare violenze
psicologiche: tornare a casa da scuola e sentirsi male dentro, vivere
spaventata. Ogni giorno i miei compagni mi dicevano: “Sei brutta, sei
una perdente, non vali nulla.”
Adesso so che cosa significa sentirsi violentata con le parole, eppure
questi momenti li sto superando: ho cercato di non tenermi dentro la
sofferenza ma di affrontare il problema. Sebbene nel mio cuore la
paura dei bulli non sia passata di tutto, razionalmente penso di
saperla gestire maggiormente.
Io per superare questa difficoltà e questa paura uso la musica,
l’arte, il volontariato, la letteratura: sono i modi che più mi
stanno aiutando.
Scoprire i libri delle donne mi ha fatto sentire più forza.
Grazie mille
da Elena Marangoni, Elena Giada Peretti e dalla classe 3Bs
dell’Istituto Marie Curie Garda
(www.libreriadelledonne.it, 3 giugno2016)