Cara Lilli
Luisa Muraro
7 Dicembre 2016
Cara Lilli, non ci sono parole proibite ma sono d’accordo con te che si tratta precisamente dell’essere corpo vivente.
Quanto alla sua (del corpo) disponibilità alle contingenze del desiderio, come tu dici, la domanda che nasce subito è: il desiderio di chi? La storia ci risponde: del più forte. La logica del più forte ha condizionato l’umanità nella maniera più pervasiva, materialmente e mentalmente, culturalmente e soggettivamente.
La nostra generazione l’ha imparato dal pensiero critico dei maestri del sospetto, Marx, Darwin, Freud. Aggiungo Foucault, un pensatore che ho in comune con la generazione venuta dopo.
Grazie alla rivolta delle donne, nutrita da pensatrici come Weil, Arendt, Woolf, Carla Lonzi, Luce Irigaray, ho visto che la logica della forza perdeva la sua presa quando ci siamo messe non a gareggiare per vincere ma a prestare attenzione ai nostri desideri e rapporti. Perciò m’interessa la differenza femminile: è un tratto del mio esserci in mezzo alla storia e all’umanità, attributo modificabile ma inerente al corpo vivente che mi rende riconoscibile… Perciò la coinvolgo nella mia ricerca di libertà. Perciò dico: le donne esistono e io sono una di loro.
Ciao, Luisa Mur.