#8 – il mondo salvato dalle ragazzine
Redazione
29 Giugno 2018
Questa volta le nostre riflessioni hanno preso avvio dalle bambine e dai bambini. Come guardano il mondo, la città, che cosa desiderano, che cosa sognano, che cosa vivono. Le nostre parole sono nate dall’immagine del corpo di Aylan, col capo riverso sulla riva del mare di Bodrum, della piccola Fortuna “caduta” dal quinto piano di un palazzo di Caivano. Ma anche dai corpi dei bambini e delle bambine che giocano tra i vicoli di Napoli, che corrono, stanno fermi, siedono nei banchi delle scuole, si affacciano al mondo dei social networks, sono catturati da un mercato invadente e pervasivo, ridono felici, piangono, immaginano, sognano o hanno smesso di sognare. Abbiamo giocato a creare dei punti di avvistamento a partire dal loro sguardo. Non per metterci al loro posto, ma per creare una sintonia tra loro e noi, provando a guardare la città con il filtro dei loro occhi. Ci siamo chieste che ruolo gioca nell’infanzia e nella prima adolescenza oggi la differenza sessuale, abbiamo iniziato a pensare alle bambine, alle ragazze e al mondo che le aspetta così come a quello che si aspettano dal mondo. Abbiamo pensato a tutto questo a partire dalle relazioni con le nostre figlie e i nostri figli, ma anche con i figli che non abbiamo avuto, con quelli che abbiamo desiderato ma non sono venuti, con quelli che verranno. Guardare la città dal punto di avvistamento delle ragazzine ci ha schiuso un ampio ventaglio di problemi: la questione dei modelli e degli stereotipi legati alla differenza sessuale, della libertà femminile che a ogni generazione si rinnova, delle relazioni nel mondo del virtuale, dei corpi e della loro vulnerabilità, della sicurezza e della violenza. Perché partire da qui, dal punto di vista delle bambine?
Indice
Lettrice dell’editoriale – Cinzia Mastrodomenico
Pigiama Party – Stefania Tarantino
Tra misura e sorpresa – Tristana Dini
Lettera ai figli – Anna Correale
Tra terra e mare – Mariagrazia Gravina
Ci sono anch’io – Nadia Nappo
La casa dell’infanzia – Lucia Mastrodomenico
(www.adateoriafemminista.it, 8 dicembre 2016)